La montagna, amica dell’anima
Anche quest’anno ho avuto la possibilità di recarmi in montagna, godendo delle sue bellezze naturali e del silenzio che in alta quota regna quasi incontrastato.
Per tale dono, la mia gratitudine è totale e si esprime con l’amore e il profondo rispetto per tutto ciò che l’ambiente montano offre.
Un ambiente montano che ha bisogno di essere protetto, amato e salvaguardato.
La montagna è il rifugio delle anime sensibili e quiete;
è loro amica.
Tali anime mal sopportano la farragine di alcuni luoghi, di alcune città, di certi modi di vivere; quando possono affrancarsi da essi, lo fanno con enorme sollievo.
In montagna la vita scorre con ritmi salutari; i visi dei suoi abitanti sono sovente sereni e distesi.
Il lavoro è svolto con efficienza, ma con calma.
L’onnipresente Natura richiama a un modo di vivere armonioso.
L’atteggiamento di chi vive in montagna è spesso riservato, ma dimostra disponibilità ed empatia all’occorrenza, anche al turista che, però, non sempre è visto di buon occhio: fra i turisti, insieme con i tanti ben educati, vi sono pure gli irrispettosi dell’ambiente e i chiassosi.
Per esempio, v’è chi in alta montagna, invece di godere del silenzio, dei suoni della Natura e rispettare coloro che ne vorrebbero godere, ignaro della bellezza che ha intorno, si diverte a radiocomandare un drone. Il nome di questo piccolo velivolo è azzeccato, in quanto letteralmente significa “ronzio”; è infatti un fastidioso ronzio quello che percepisce colui che, suo malgrado, se lo trova a volare sovra il capo. Di questi oggetti se ne fa un uso professionale, ma oggi pure amatoriale; anche quest’ultimo uso, in assenza di regolamentazione, dovrebbe essere governato dal buon senso. E dalla buona educazione. Per fortuna, di questi oggetti in montagna se ne trovano pochi, per ora.
La maggioranza dei turisti si contenta di scattare foto o girare qualche breve video con smartphone o fotocamere professionali.
In montagna, i più sensibili camminano con riverenza sulla nostra Madre Terra, compiendo passi consapevoli, ammirando la Natura e rispettando il silenzio.
È una gioiosa comunione che l’uomo deve riscoprire anche per il suo benessere psico-fisico e per la sua stessa sopravvivenza.
Avvicinare consapevolmente la Natura consente di conoscerla e, quindi, di amarla.
In montagna ciò può avvenire con più facilità, poiché lo spettacolo offerto da flora, fauna, laghi, sentieri, dalle alte vette è squisitamente avvolgente.
Se pure chi è avvezzo alla vita in città o alla farragine si concedesse tale modalità di avvicinamento consapevole, pian piano qualcosa in lui comincerebbe a vibrare, a risvegliarsi, ad accogliere elementi di natura sottile e armoniosa;
si aprirebbe altresì alle energie salutari e ispiratrici della Natura che, sovente, invitano la nostra Natura Superiore a schiudersi e a manifestarsi.
Grazie, amate montagne